Piramide di Cheope - Sito Ufficiale di Ciancio DJ

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PIRAMIDE DI CHEOPE
UN’OPERA DI STRAORDINARIA INGEGNERIA
La tomba del faraone Cheope è il più straordinario sepolcro di tutti i tempi e l’ultima delle sette meraviglie del mondo antico a essere sopravvissuta fino a oggi. Ci sono voluti oltre sei milioni di tonnellate di roccia per costruirla e si eleva verso il cielo per 146 metri e mezzo; la Grande Piramide, contiene tante pietre e mattoni da poter costruire un muro lungo 26000 km. Per oltre 4500 anni è rimasta una delle più grandi costruzioni mai erette sulla superficie terrestre. Gli egittologi dicono che la Piramide di Cheope è stata edificata dagli antichi egizi nel 2500 a.C., pressappoco nella stessa epoca in cui furono realizzate la Sfinge e le altre due piramidi del complesso di Giza. La Grande Piramide è una fantastica opera di ingegneria, non solo per la mole, ma anche per la precisione con la quale è stata costruita. Le facce della piramide sono rivolte a nord, sud, est e ovest con un’esattezza impressionante. C’è un margine di errore microscopico: lo 0,015 per cento.Una simile precisione la si raggiunge solo con un spiegamento non indifferente di mezzi e uomini: un teodolite laser, una carta topografica, ingegneri, astronomi e tecnici per la lavorazione della pietra. La base forma un quadrato quasi perfetto: ogni lato misura oltre 230 metri e la differenza fra il lato più lungo e quello più corto è di soli 25 cm. Questi capolavori di ingegneria, perché tali sono le piramidi, furono realizzati senza carrucole, senza ruote, e senza le sofisticate attrezzature che oggi si usano per tagliare la pietra. Gli egittologi ritengono che la Grande Piramide e le sue sorelle furono costruite con un solo scopo, perché fossero le tombe dei faraoni. Le tre piramidi del complesso di Giza furono erette nel corso della quarta dinastia. (2631-2494 a.C.). La Grande Piramide fu costruita dal faraone Cheope (o Khufu), la seconda per grandezza da Chefren, suo fratello, e la terza da Macerino, figlio di Cheope.
ALL'INTERNO DELLA GRANDE PIRAMIDE
Per 3000 anni l’interno della piramide fu inviolato. Il califfo Abdullah Al Mamun e i suoi uomini, furono , secondo la tradizione, i primi ad entrare nella Piramide di Cheope, nell’anno 820. All’interno essi trovarono poco o nulla: nessun corpo sepolto, nessun tesoro nessuno strumento e nemmeno una qualche iscrizione. Tutto quello che trovarono fu un sarcofago vuoto nella Camera del Re. A differenza di altri antichi monumenti egizi, questa piramide contiene corridoi e vani anche nelle parti alte della struttura. Da un’entrata praticata appena sopra la base, al centro dal lato nord, si accede a un passaggio che scende in una camera scavata nella roccia sotto il monumento. Da questo passaggio, sale un secondo corridoio che sbocca prima in un piccolo vano, oggi denominato Camera della Regina, e poi nella Grande Galleria, vale a dire in un corridoio interno e inclinato, lungo 47,5 metri e alto 8,5 metri. A sua volta la Grande Galleria porta alla stanza più ampia, la Camera del Re, contenente appunto un cofano a sarcofago. In molti fecero ricerche all’interno della piramide, ma solo nel 1837 un esploratore inglese, il colonnello Howard Vyse, riuscì a trovare qualcosa di significativo. Vyse si aprì la strada facendo saltare con l’esplosivo la roccia sopra la Camera del Re: in questo modo scoprì quattro stanze sigillate. Sulle pareti trovò incisi dei geroglifici tracciati con una pittura rossa, che menzionavano il nome di Cheope. Secondo gli egittologi i geroglifici erano le dimostrazioni che la piramide era stata costruita dal faraone Cheope e il sarcofago vuoto era la prova della probabile tomba. Essi sostengono che la piramide fu saccheggiata poco tempo dopo essere stata costruita. Nel marzo 1993 fu introdotto un robot telecomandato su per il condotto di ventilazione situato a sud, che parte dalla Camera della Regina. Si spinse per 60 metri entro l’angusto condotto di 20 x 20 cm. finché trovò un passaggio bloccato da una porta di pietra. Restarono tutti meravigliati quando videro sul monitor tv che c’era una porta con due maniglie di rame: avevano scoperto nella Grande Piramide una stanza fino ad allora sconosciuta.
I GRANDI DELLA PIRAMIDOLOGIA
Nel 1880, l’archeologo britannico William Flinders Petrie cominciò a misurare le dimensioni delle tre piramidi di Giza con la massima precisione possibile. Ai suoi occhi la struttura della Grande Piramide era “un miracolo di ingegneria”. Gli errori di calcolo nell’immane costruzione, sia per quanto riguarda le lunghezze che gli angoli, non superavano in nessun caso lo spessore di un dito pollice. Petrie trascorse 50 anni della sua vita a scavare oltre 39 siti egizi, e in Egitto fondò la Scuola Britannica di Archeologia.
Alla fine del XIX secolo, l’astronomo scozzese Charles Piazzi Smyth, credeva che la Piramide di Cheope fosse stata concepita dal Divino Geometra. Smyth calcolò che le dimensioni della piramide contengono il vero valore di pi greco, la durata dell’anno, la circonferenza della terra e la distanza tra questa e il sole.
Nel 1894, l’astronomo britannico Sir Norman Lockyer dimostrò che i templi solari degli Egizi erano degli osservatori astronomici: al sorgere e al tramontare del sole nel solstizio d’estate, un raggio penetrava attraverso un’apposita apertura e rischiarava l’interno dei templi immerso nelle tenebre. Lockyer scoprì che anche Stonehenge era stata allineata al punto in cui sorge il sole nel solstizio d’estate.
L’astronomo britannico del XIX secolo Richard Proctor escogitò una teoria secondo la quale la Grande Piramide sarebbe stata, prima del suo completamento, utilizzata come osservatorio da sacerdoti astronomi. Servendosi infatti della Grande Galleria come linea d’osservazione, prima che fosse ricoperta, essi avrebbero potuto disporre di un vero e proprio meridiano per scoprire i movimenti apparenti del sole, dei pianeti, delle stelle e della luna.


Foto a sinistra "William Flinders Petrie"
Foto a destra "Charles Piazzi Smyth"


Foto a sinistra "Norman Lockyer"
Foto a destra "Richard Proctor"
UFO E GRANDE PIRAMIDE
A causa del fenomeno della precessione, provocato dal movimento conico della Terra attorno all’asse dell’eclittica, cambia l’aspetto delle costellazioni secondo un ciclo di 25.980 anni. E’ stato ricostruito al computer, la posizione delle stelle che si vedevano nel cielo sopra le piramidi 2500 anni a.C. e si è scoperto che uno dei condotti meridionali interni della Grande Piramide era orientata verso la stella Sirio (associata nella mitologia egizia con la divinità Iside). L’altro condotto meridionale era orientato su una stella della fascia di Orione, e precisamente su quella più bassa fra le tre che la compongono. Probabilmente questo allineamento non è casuale e la connessione fra le piramidi di Giza e la costellazione di Orione è una cosa possibile. Guardando la cintura di Orione, si è scoperto che le tre stelle che la compongono sono disposte nello stesso modo delle piramidi e si capì che le tre costruzioni potevano essere una rappresentazione simbolica di queste stelle. Gli angoli formati dalle tre stelle della cintura di Orione, però, non corrispondevano esattamente a quelli formati dalle piramidi di Giza. L’unico periodo in cui gli angoli della cintura di Orione coincidevano perfettamente con quelli delle piramidi era nel 10.500 a.C. Possibile ipotesi pensata è quella che sebbene le piramidi siano state completate circa 2500 anni a.C., il progetto dell’intero complesso di Giza risalga a 8000 anni prima. Chi le progettò? C’è un collegamento fra le piramidi e la sfinge della Terra e quelle di Marte (Cydonia) ? Furono le stesse entità a costruire entrambe? Alcuni pensano di sì ma non ci saranno mai le prove...
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